S.S.Karekin II , Catholicos di tutti gli Armeni, riguardo la decisione dell’Autorità turca di trasformare in Moschea il Museo Cattedrale di S.Sofia a Istanbul .

La S.Sede di Ejmiatsin ,Il 10 luglio scorso, ha preso nota con grande dispiacere, della decisione da parte del Presidente della Repubblica turca Recep Tayyip Erdogan, di trasformare in Moschea il Museo di Santa Sofia, celebre e importante luogo di culto per i Cristiani Ortodossi.
Nonostante i ripetuti richiami delle differenti Organizzazioni Ecumeniche Cristiane, dei diversi Capi religiosi e dei numerosi Capi di Stato, il Governo turco ha approvato in modo unilaterale e deprecabile questa decisione,calpestando così anche i diritti civili e religiosi di altre minoranze presenti in Turchia.
Constatiamo con dispiacere che gli appelli e le lamentele di milioni di Cristiani sono stati ignorati: senza contare il fatto che la Cattedrale di S.Sofia rientra nell’elenco dei Monumenti Patrimonio dell’Umanità dell ‘UNESCO.
Questa operazione del Governo turco risveglia antiche memorie riguardanti fatti che per lunghi secoli, durante l’impero ottomano, hanno turbato sia la popolazione Armena che altre minoranze Cristiane profanando e danneggiando molti luoghi sacri.
La Chiesa Apostolica Armena e il Popolo armeno ,in quanto sopravvissuti al Genocidio, desiderano condividere questo dolore e questa inquietudine con i fratelli ortodossi.
La Chiesa Apostolica Armena condanna questa pericolosa decisione del Governo turco che adottando una linea di condotta contraria al dialogo e all’Ecumenismo, agevola gli interessi politici ; nello stesso tempo fa appello ad una revisione, che faciliti un atteggiamento favorevole al ritorno ad una coesistenza pacifica e di professione della fede delle popolazioni della Turchia.
Nel corso di numerosi cambiamenti storici e politici S.Sofia , oltre a contribuire alla diffusione di valori religiosi e culturali, ha ottenuto diversi risultati (religiosi,culturali, politici ) che sono divenuti fonti di civilizzazione ma anche simboli di unione e di collaborazione tra i Popoli.
A causa di questa decisone unilaterale ed alla conseguente situazione critica, ci uniamo in preghiera con il Supremo Patriarca di Costantinopoli , il nostro Caro Fratello S.S. Bartolomeo I° e con le Sorelle ed i Fratelli Fedeli ortodossi .